Edizione MAGGIO 2023

Caro consulente, contro il logorio dei mercati finanziari impara a gestire il tuo stress
di David Lazzari
Presidente nazionale dell’Ordine nazionale degli Psicologi
Nel corso della conferenza di Teseo il relatore Lazzari fornirà ai consulenti finanziari e ai gestori di relazione – affluent, private e wealth – chiavi di lettura e suggerimenti pratici utili a gestire con maggiore efficacia il proprio di-stress psicologico e quello dei clienti, alimentato da un contesto economico finanziario soggetto a continue evoluzioni, cambiamenti repentini e innovazioni di “rottura”.
David Lazzari, presidente nazionale dell’Ordine nazionale degli Psicologi e direttore del Servizio di Psicologia dell’Azienda ospedaliera di Terni nonché docente presso le Università di Perugia e L’Aquila, è il relatore della Conferenza del Salone del Risparmio dedicata a “Promuovere il benessere con la bilancia dello stress”, che si svolgerà giovedì 18 maggio dalle 11.45 alle 13.45 nella Sala Brown 2.
La Conferenza, che è accreditata per 2 ore ai fini del mantenimento Efa, Efpa, Esg ed Eip, presenta diversi elementi di interesse per i consulenti finanziari alle prese con lo stress quotidiano delle notizie dei mercati finanziari spesso negative in questo periodo. Il professor Lazzari spiega alla Newsletter di Teseo come va combattuto e trasformato lo stress negativo in positivo.
Professor Lazzari, ci aiuta a mettere a fuoco il concetto di stress?
Lo stress in realtà è un insieme di processi messi a punto dall’evoluzione per difendere la vita. Di fronte a situazioni problematiche minacciose si attivano in modo istantaneo tutte le risorse del nostro organismo per finalizzare l’energia a gestire le situazioni della vita. Le reazioni nel campo animale di fronte a un pericolo sono tre: attacco, fuga, congelamento. Che cosa accade? La natura finalizzata alla difesa della vita ne fa un processo importante, se io voglio difendere la mia vita devo mettere in campo tutte le risorse immaginabili. Questo spiega perché di fronte a una situazione di pericolo tutto l’organismo è coinvolto, psiche e corpo. E questo meccanismo lo hanno tutti gli organismi viventi, non solo l’uomo ma anche animali e piante. Nel caso del leone che insegue la gazzella, mostrato da tanti documentari, abbiamo l’esempio tipico dello stress denominato acuto, dove di fronte a situazioni vissute come minacciose si attivano tutte le energie e si ha una reazione. Lo stress acuto determina una reazione limitata nel tempo, che nel caso descritto si conclude con la morte della preda o con la fuga della stessa. Naturalmente poi l’organismo ha bisogno di recuperare e finito l’episodio di stress acuto, a seconda degli esiti dell’inseguimento, leone e gazzella - se sopravvissuta – devono necessariamente riposarsi.
Ma lo stress non riguarda sempre e solo ipotesi estreme, come il pericolo di vita…
Infatti, nella società moderna in gioco non è tanto la vita biologica quanto la vita sociale, relazionale. Tutte le situazioni che viviamo come potenzialmente minacciose per il nostro status attivano i circuiti dello stress, che sono circuiti energetici che ci aiutano ad affrontare le situazioni della vita. Lo stress non è una evenienza straordinaria ma qualcosa che accade nella vita di tutti i giorni: oggi viviamo in una società assai interconnessa e complessa e quindi le necessità adattative che vive una persona del 21simo secolo sono più articolate e complesse di quello che poteva vivere una persona 50 anni o un secolo fa. Prima le esigenze erano materiali oggi sono immateriali e sono mutate anche le conseguenze: ci si è resi conto che le situazioni di stress acuto sono diminuite ma quelle sub acute sono diventate invece molto più frequenti. Il problema vero da combattere è dunque lo stress cronico, che attualmente è il principale fattore di rischio delle persone a cui è collegata per esempio la possibilità di incappare in malattie cardiovascolari.
Lo stress è sempre e solo nocivo? Cosa fare per combatterlo?
Lo stress in sé è un aspetto funzionale perché mobilità le nostre energie e ci aiuta ad affrontare le situazioni di potenziale pericolo. Il problema è lo stress cronico, ricordando che lo stress è energia che mettiamo in campo e più viviamo una situazione come negativa e più lo stress sarà maggiore. È dunque la percezione che noi abbiamo della situazione vissuta che determina il tipo di stress che mettiamo in campo. Il secondo fattore fondamentale da considerare è che l’energia non è infinita: ogni volta che i spendiamo energia si pone il problema di come recuperarla. Il leone e la gazzella devono fermarsi e riposare dopo la corsa, sono sfiniti. Se io uomo del ventunesimo secolo sono sottoposto continuamente a stress - pensiamo anche il bombardamento informativo ansiogeno che attiva preoccupazione e quindi stress - tenderò a consumere durante il giorno parecchia energia, per cui ho la necessità di doverla costantemente recuperare e nel caso non la recuperi rischio di ammalarmi.
Quali sono le soluzioni?
Le soluzioni sono due: a valle come ridurre le conseguenze dello stress e cioè cercando il relax, lo svago, facendo attività fisiche, tutte le situazioni soggettive di benessere che aiutano a ridurre l’impatto dello stress sul nostro organismo. Poi ci sono le strategie a monte, che aiutano a stressarci di meno o a usare meglio lo stress: immagini due persone che corrono, una che corre verso il treno e una che corre in un parco. Entrambe stanno correndo ma il vissuto è molto diverso, nel caso della prima persona è di preoccupazione nel caso della seconda è di piacere. Questo spiega la differenza tra l’eu-stress – lo stress positivo e il di-stress – lo stress negativo determinato dalla situazione. L’obiettivo è fare buon uso dello stress, vivendo esperienze di eu-stress. In questa direzione ho messo a punto con anni di ricerca sul campo un modello, la bilancia dello stress, che si basa sull’equilibrio di quattro fattori: richieste esterne, richieste interne o aspettative, risorse interne e risorse esterne. Ciascuno di noi deve trovare un equilibrio tra questi fattori generando eu-stress che è un investimento a guadagnare sul proprio stato di salute psicofisico.
Come caliamo tutto questo nell’esperienza quotidiana di consulenti finanziari e risparmiatori?
Nel corso della conferenza fornirò ai consulenti finanziari e ai gestori di relazione – affluent, private e wealth – chiavi di lettura e suggerimenti pratici, immediatamente applicabili, utili a gestire con maggiore efficacia il proprio di-stress psicologico e quello dei clienti, alimentato da un contesto economico finanziario soggetto a continue evoluzioni, cambiamenti repentini e innovazioni di “rottura”.